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Il lavoro sulla storia della ferrovia a Lagonegro (PZ),  nasce dalla partecipazione al bando di concorso USR Basilicata - AICA PROGETTI DIGITALI 2018/19 con la classe 3D R. Rossi. La ricerca di notizie e immagini è stata effettuata consultando gli archivi della biblioteca scolastica e di quella comunale nonchè da  pubblicazioni in possesso di privati e gentilmente fornite alla scuola. La classe, divisa in tre gruppi di lavoro, ha prodotto tre distinti prodotti multimediali relativi al tema trattato: le pagine web sul sito della scuola che seguono, una presentazione con libre impress e power point  e infine un ebook.

Link Presentazione libre impress;   Link Presentazione power pointLink ebook

1 " .....Nella mia città c'è una ferrovia che sferraglia da sempre ma non mi delude mai..."

Così cantava il cantautore Pino Mango (1954-2014) a proposito della ferrovia di Lagonegro, suo paese natale. Purtoppo oggi la ferrovià è solo un lontano ricordo per gli abitanti dell'area sud della Basilicata. 

L’esigenza della sua costruzione nella zone del Lagonegrese e nel Vallo di Diano nasce subito dopo l’unità d’Italia dalla necessità di porre fine all’isolamento di questi territori raggiungibili fino a quel momento esclusivamente attraverso la “Regia Strada delle Calabrie”, realizzata per volontà di Ferdinando IV di Borbone, che aveva raggiunto  Lagonegro nel 1792.

 E’ nel 1862 che in Parlamento viene “presentato (dall’Ing. Dini) il primo progetto che prevedeva il passaggio della strada ferrata nel Vallo di Diano per poi proseguire verso la Lucania, passando per Lagonegro ed allacciarsi infine a Castrocucco, sulla litoranea Eboli-Reggio già in costruzione”. littorina1

Il 9 luglio del 1878, con D.M., l’allora Ministro dei Lavori Pubblici incaricava l’ing. Ettore Scalabrini di effettuare un studio per un progetto di strada ferrata che partendo da Sicignano o, in alternativa, da Buccino, sulla linea Eboli-Potenza, terminava a Castrocucco in prossimità di Praia a Mare (CS)”. Successivamente con la legge n. 5002 del 29 Luglio 1879, veniva data l’autorizzazione alla costruzione del primo tratto della linea Eboli-Reggio Calabria passante per il Vallo di Diano, essendo il tracciato considerato prioritario rispetto alla linea Eboli-Reggio Calabria passante per il Cilento.

stazione Polla1

 

Prog2 Nel 1880 la Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo inizia la costruzione della linea Sicignano-Lagonegro, nel 1886 il primo treno inizia a circolare sulla Sicignano-Polla-Sala Consilina, il 25 maggio 1887 arriva fino a Sassano e l’anno dopo, il 3 novembre 1888 fino a Casalbuono. A Lagonegro il primo treno arriva invece 16 maggio 1892. Il ritardo della realizzazione del tratto Casalbuono-Lagonegro fu determinato dalla necessità di realizzare numerosi ponti, gallerie e opere minori a causa delle particolari condizioni orografiche del terreno.

 

 


La strada ferrata, così come si chiamava allora, apparteneva alla società privata “Strade Ferrate del Meditteraneo”, era delimitata da terminali lapidei, ancora oggi esistenti su cui era incisa la sigla S.F. che significa, appunto, strada ferrata. Con la legge Fortis n. 137 del 22 aprile 1905, lo Stato acquisìtutte le linee ferroviarie presenti sul territorio italiano dando origine alle attuali Ferrovie dello Stato (FF.SS.), di conseguenza la sigla sui terminali lapidei fu cambiata in F.S. Prog3
Prog4

 La linea a binario unico, con scartamento normale (larghezza del binario) di 143,5 cm, così come previsto per tutte le linee ferroviarie dello Stato, aveva origine al Km 1+677 di Sicignano degli Alburni e terminava al Km 78+423,41 con la stazione di Lagonegro (PZ).

A conclusione dei lavori la linea risultava composta da:

- 11 stazioni (Galdo Petina, Auletta, Polla, Atena Lucana, Sala Consilina, Sassano-Teggiano, Padula, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono e Lagonegro.

- 25 gallerie (per un totale di m. 10.872,17)

- 5 viadotti (per un totale di m. 705)

- 31 ponti, tutti in poetra lavorata e arci in mattoni o pietra squadrata (tot. 542,5 m.)

- 7 ponti in ferro (tot. m. 226)

- una miriade di ponticelli e tombini, sottopassi, trincee e rilevati e altre opere murarie

 


 

Rispetto al progetto originario non fu però mai iniziata la costruzione della linea Lagonegro-Castrocucco, anzi le commissioni parlamentari negli anni 1880-82 modificando la legge 29 Luglio 1879 proposero, in alternativa, la costruzione della tratta Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese. Dalla proposta alla stipula della convenzione del 10 Luglio 1926, con la quale si concedeva alla Società Italiana per le Strade ferrate del Mediterraneo la costruzione e l’esercizio delle ferrovie a scartamento ridotto di Basilicata e Calabria, furono necessari oltre 40 anni (!!!!!!) durante i quali si sono succeduti appelli, solleciti, telegrammi e proteste da parte dei comitati cittadini e dei rappresentanti politici dei paesi della Lucania e della Calabria interessati.

locomotiva1
locomotiva2  

Dopo tannta attesa fu quindi realizzata da Lagonegro a Spezzano Calabro una linea a scartamento ridotto, con una larghezza dei binari di 95 cm pregiudicando in questo modo qualunque possibilità di prosecuzione senza cambiare convoglio, con tratte a cremagliera e un percorso tortuosissimo che ne limitavano fortemente le potenzialità. L'intera ferrovia venne inaugurata a spezzoni, il primo dei quali nel 1915 e l'ultimo nel 1931.


 

Il tracciato fu costruito in gran parte nell'area, costituita in seguito a Parco nazionale del Pollino, principalmente nella parte settentrionale della provincia di Cosenza, e partiva dalla zona sud–occidentale della provincia di Potenza. I comuni serviti erano nell'ordine: Lagonegro (PZ), Rivello (PZ), Nemoli (PZ), Lauria (PZ), Castelluccio Superiore (PZ), Castelluccio Inferiore (PZ), Rotonda (PZ), Viggianello (PZ), Laino Borgo (CS), Laino Castello (CS), Mormanno (CS), Morano Calabro (CS), Castrovillari (CS), Frascineto (CS), Civita (CS), Cassano all'Ionio (CS) e Spezzano Albanese (CS).

 provvida1
provvida  

Nel suo arco di vita la linea attraversò varie vicissitudini dovute a problemi strutturali, scarsità di traffico e tempi di percorrenza troppo lunghi e sempre meno concorrenziali con il trasporto su strada. Nell'agosto 1943 la stazione di Castrovillari fu bombardata tre volte, andando distrutta, così come un viadotto nei pressi della stazione di Lauria, interrompendo la linea che fu riaperta al traffico il 15 marzo 1944.


 

 

Una serie di movimenti franosi sollevò una pila del Viadotto Serra, così che dal 1952 fu sospeso il transito dei treni tra Lagonegro e Rivello e venne sostituito con autoservizi, penalizzando ancor più la linea che sopravvisse finché, nel 1970 il ponte Acquarella, che attraversava il torrente Eiano nei pressi di Cassano Jonio, ebbe dei cedimenti in volta che decretarono la chiusura del tronco Castrovillari-Spezzano Albanese, ultimo collegamento col resto della rete ferroviaria italiana.

ponte1
ponte4 ponte2                                                                                                                                 

ponte7  

  Ulteriormente limitata a nord nel 1973 con la chiusura della tratta fino a Bivio Latronico, la linea, ridotta ad un moncone, nonostante servisse ancora svariati ed anche popolosi centri, fu chiusa all'esercizio il 18 giugno 1978 e ufficialmente soppressa il 20 settembre 1979.  Pochi anni dopo, nel 1984, vennero tolti anche i binari dalla sede.

 stazione Polla  ponte5

 


Immagini estrapolate dalle pubblicazioni e concesse da privati
stazione Polla1  Galdo
 telefono telegrafo

 

Dopolavoro Dopolavoro1 
   

 


 1 alagia FS e FCL Lagonegro

 


 2 Stazione Ferrovie Calabro Lucane

 

3 Scalo ferroviario FS e FCL


 

4 Scalo FS

Testo e immagini tratti dalle pubblicazioni:

1) Sicignano-Lagonegro Storia di una Ferrovia. Autore Salvatore Passavanti

2) La stazione Ferroviaria di Lauria, Vicende storiche e curiosità di un opera lunga 40 anni. Autore Antonio Petraglia

3) Storia della Città di Lagonegro. Autore Avv. Carlo Pesce

Alcune foto sono state gentilmente concesse dal signor Franco Alagia di Lagonegro che si ringrazia per la collaborazione.